Gortys Creta
Il sito archeologico di Gortys si trova 46 km a sud-ovest di Heraklion.
In passato qui sorgeva una delle città più importanti di Creta che si pensa
fosse già abitata durante l'epoca minoica (16° secolo AC). Dopo
l'occupazione di Festo Gortys acquisisce due importanti aree portuali,
Levina e Matala.
Gli scavi hanno portato alla luce ricche informazioni sulla storia di questo
antico insediamento.
Tra i reperti più famosi le “Leggi di Gortys”, risalenti al sesto, quinto
secolo AC, riportate anche in un testo di Platone, “Diritto”, che riporta
interessanti informazioni storiche.
Durante l'epoca romana e bizantina la città mantiene la sua potenza, in
rivalità con Cnosso e si schiera a favore dei Romani, facendo aumentare la
popolazione locale fino a 200.000 unità e diventando capitale dell'isola.
La città di Gortys prospera fino al 828 DC, quando viene distrutta dai
Saraceni.
Tra ciò che resta si possono ammirare i resti di una basilica dedicata a San
Tito, risalente al 6° secolo AC, dedicata al primo vescovo dell'isola.
Altre testimonianze sono le rovine dell'acropoli, con il semicerchio del
teatro, un antico stadio (“° secolo AC), il tempio di Apollo Pythios (7°
secolo AC), il tempio di Iside e Serapes, il tempio di Asklipios, le terme,
l'Odeon (1° secolo AC), dove furono realizzate le Leggi di Gortys, il
Pretorio, sede del governatore romano (2° secolo aC).
Dietro l'Odeon si trova il platano dove, secondo la mitologia, nacquero i
figli di Zeus e di Europa: Radamante, Sarpedonte e Minosse. La maggior parte
dei reperti sono esposti nel locale museo archeologico.